Transformers FanFic by Vejita

 

 

02 - Molto più di quello che vedi

 

Erano passati tre giorni dal trionfo, ma Sam sapeva che la sua vittoria non era stata frutto del suo talento, ma che era intervenuto un fattore esterno che lo aveva aiutato, e lui era certo che fosse arrivato proprio dalla macchina.

- Forza macchina, dimmi cosa è successo!

Nessuna risposta, la carrozzeria, perfettamente lucidata, restava immobile, tutto era normale…

- Ahah, sto impazzendo, e tu resti ferma li! Basta me ne vado! Peggio per te, il merito sarà tutto mio!

Fece per andarsene, ma, quando gli cadde l’occhio su un gigantesco martello, situato su un angolo dell’officina, un sorrisetto malvagio attraversò il volto del giovane pilota. Egli prese in mano il martello, fissò con sguardo assassino l’auto, e gridò:

- BENE! Se le risposte non me le dai tu, ti demolirò pezzo per pezzo e capirò perché la mia auto è posseduta!

Fece per colpire quando

- No! Aspetta, per favore - Era di nuovo quella voce metallica…

- T-Tu ma allora esisti! Non ero io a essere impazzito!

- Si, ero io, la tua macchina. Ma non dovrei nemmeno parlarti… è stato un mio errore, ero preso dalla gara, e mi sono lasciato qualche parola, pur di vincere dopo quel tuo banale errore!

- Errore?! Ma se il tuo bilanciamento faceva pena?

- Voi umani, sempre a dare la colpa alle macchine! Quando sarebbe bastato seguire una traiettoria con BANALE un angolo di 0,12° più largo e non sbagliare!

- Si, certo banale! Ma non so se hai notato che non sono una calcolatrice!!!

- Incredibile… ma perché invece di urlare, svenire, scappare, visto che la tua macchina sta parlando, ti metti a battibeccare con me - e l’auto tradì un certo stupore…

- Che vuoi farci, ho 22 anni, sono cresciuto in un mondo in cui ogni settimana esce un nuovo film, telefilm, documentario su mostri, alieni, robot… ormai non ci stupisce più nulla… A proposito… tu, esattamente cosa sei?

- Mi dispiace, credo che tu sappia anche troppo, se i miei superiori sapessero che ho avuto contatti con indigeni, finirei a riparare ponti spaziali chissà dove! Ops

- Superiori? Ponti spaziali? Indigeni? Vedo che sotto sotto ti piace chiacchierare… insomma chi sei?

Sam a quel punto sentì uno strano rumore, quasi un ronzio, provenire dalla sua auto, quasi ad annunciare un evento incombente… Ma il ragazzo proprio non poteva immaginare quello che sarebbe successo poi.

Iniziarono a crearsi incrinature sull’auto, ma la distribuzione non era casuale, bensì simmetrica, l’auto si stava smontando e rimontando in qualcosa di nuovo: il musetto si ripiegò su se stesso, i fianchi si distaccarono dal corpo centrale, assumendo una forma lunga e affusolata, l’alettone si compattò con la coda, e poi anche questo gruppo di distaccò a formare due parti che avevano una certa somiglianza con due gambe. Poi l’auto si alzò letteralmente in piedi, e dalla parte più alta spuntò una testa blu, in cui era incavato un viso sorridente color argento. La macchina era diventata un robot grande quasi 5 volte Sam

- Molto piacere sono Mirage, e come avrai notato, sono molto più di quello che vedi.

 

Un gridò spezzò il silenzio della calda sera d’estate all’officina Witwicky.

 

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